la Rotella

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6 maggio 2011

Milan Design Week 2011




Come spiegato qui e qui quest’anno ho saltato l’appuntamento con il Salone del Mobile ma, nonostante il web sia una finestra degna sugli eventi che si sono svolti, ho preferito informarmi dai miei inviati speciali: i miei amici e colleghi di avventure.

Ho ascoltato le loro opinioni in merito alle esposizioni organizzate in giro per tutta la città, all’aria respirata in zona Tortona, alle novità esposte al Salone ed ai giovani designers del Satellite.

Credo di aver capito che:

- Zona Tortona perde punti, identità, visitatori. Il motivo è che i quartieri interessati dagli eventi sono cresciuti di numero (ma non di qualità).
Questo ha portato ad un delirio generale: nessuno riesce a visitare tutto e si rimane sconvolti dalla disomogeneità delle manifestazioni.
Siamo sicuri che gli organizzatori del Fuori Salone abbiano valutato bene tutti i pro e contro?
Salvi Superstudio e Triennale.

- Volendo generalizzare il Satellite, ancora una volta si distinguono i giapponesi ed alcune scuole di design.
A quanto pare abbiamo ancora molto da imparare.

- Al Salone del Mobile in genere si fa in tempo a visitare solo gli stand delle grandi aziende. Purtroppo l’impressione generale è che l’edizione 2011 non si distingua per innovazione.
Si distingue Kartell per l'allestimento e?

- Il trait d’union della design week è stato (rullo di tamburi) la sostenibilità (non l’avreste mai detto eh?).
Ma come al solito si perde di vista il fine e ci si focalizza sul mezzo.
Basta, per favore basta al ri-uso creativo fatto passare come design. Non siamo neanche in una puntata di Paint your life.





Mi rendo conto di aver fatto una descrizione riduttiva di quello che è stato un evento organizzato da migliaia di persone e che ha richiesto notevoli energie e risorse economiche e scommesse sul futuro.
Ed è per questo che vi chiedo di segnalarmi cosa avete visto di bello, o di brutto, o semplicemente di nuovo.

P.S. Nelle immagini l’esposizione di Matali Crasset che non mi sarei voluta perdere (spazio del Master Haute Ecole d’Art et Design dell’Università di Ginevra).
Foto di Jole Paolantonio.


1 commento:

jole ha detto...

Non posso che essere daccordo con le riflessioni che hai fatto. La crisi quest'anno ha travolto anche il design sotto tutti i fronti, dall'oggetto all'allestimento dello stesso. A parte qualche eccezionale caso mi è sembrato che anche le grandi aziende abbiano tirato la cinghia quest'anno..