Cerchiamo stagisti in ambito comunicazione, marketing e organizzazione eventi, possibilmente con propensione alla comunicazione e/o produzioni audiovisive.La posizione, in affiancamento ai Responsabili, prevede le seguenti attività principali: supporto nell’organizzazione di eventi, servizi di moda, casting e produzioni video. Redazione e verifica soggetti creativi, testi, comunicati stampa e newsletter. Supporto nell’implementazione del sito, delle informazioni sul web e sui Social Network.Ai soggetti qualitativamente validi si riconosce rimborso spese e premi aziendali.
No, tranquilli, non vi sto offrendo uno stage! E' solo uno dei numerosi esempi di annunci che si trovano in rete e che fanno gola a molti ragazzi in cerca della prima esperienza lavorativa.
Ci tengo a precisare che personalmente non ho mai fatto uno stage, nel senso proprio del termine: ai miei tempi (cioè qualche anno fa, subito dopo l'università) ho fatto un pò di esperienza negli studi di architettura, per cui ritengo che nel mio caso il termine corretto sia stato "fare pratica".
Ma conosco molti amici che da anni passano di stage in stage senza riuscire a trovare un lavoro "stabile", nel senso di un lavoro che permette di avere delle prospettive superiori ai 6 mesi, con tutto ciò che deriva dal punto dell'autosufficienza economica, della crescita professionale e dei rapporti affettivi.
Così ho chiesto alla mia amica Jole Paolantonio di raccontare su questo blog la sua esperienza, certa che saranno molti i giovani designer che si ritroveranno in queste "fantastiche avventure"!
Ecco il testo che Jole mi ha inviato:
Da sette anni la mia professione è la stagista; che sia un piccolo studio o una
grande azienda, che sia obbligatorio a causa dell’università o volontario
perché non hai trovato un lavoro con la “l” maiuscola, il meccanismo è sempre
lo stesso: ci ricadi sempre e le sorprese non mancano mai.
Perché il vero problema
dello stage non è nella sua struttura, ma nel modo in cui viene adoperato dai
datori di lavoro.
La mia amica/socia/collega Adele ha scelto me per indicare quali possano essere i dieci aspetti positivi e i dieci aspetti negativi dello stage o tirocinio o, se vi volete sentire più cosmopoliti, internship.
La mia amica/socia/collega Adele ha scelto me per indicare quali possano essere i dieci aspetti positivi e i dieci aspetti negativi dello stage o tirocinio o, se vi volete sentire più cosmopoliti, internship.
Nonostante la mia ampia
esperienza ho avuto una notevole difficoltà ad individuare questi aspetti,
perché, come vedrete, gli elementi si assomigliano molto: è una questione di
punti di vista.
Ma andiamo subito al sodo:
Ma andiamo subito al sodo:
CONTRO: diventi a tutti
gli effetti un dipendente a tempo determinato, senza peraltro averne i diritti
PRO: nessun vincolo
contrattuale (si può teoricamente prendere un periodo di ferie o uscire prima
senza che nessuno ti dica niente)
CONTRO: nessun diritto a
contributi, ferie, malattia, etc.
PRO:
rimborso spese/facilitazioni
CONTRO: a volte i soldi
non bastano nemmeno per pagare l’abbonamento ai mezzi di trasporto!
PRO: conosci nuove città
(spesso lo stage si fa in una città diversa dalla propria)
CONTRO: inizia la vita del
fuori sede temporaneo, con una serie infinita di peripezie
PRO:
dopo le tue otto ore non sei costretto a dover rimanere in ufficio
CONTRO:
rischi di fare le nottate in azienda per niente
PRO:
conosci nuove persone
CONTRO:
molte persone approfittano della tua disponibilità sul posto di lavoro
PRO:
puoi crescere professionalmente
CONTRO:
spesso sei relegato a fare lavori di segreteria (scansioni, fax e stampe di
ogni genere)
PRO: puoi
avere prospettive di inserimento all’interno dell’azienda
CONTRO:
per l’azienda è in realtà più conveniente passare di stagista in stagista
piuttosto che assumere una persona
PRO:
impari altre nozioni e altri programmi
CONTRO:
rischi di appiattire le tue nozioni e di usare esclusivamente programmi come
Excel!
PRO: aumenti le esperienze professionali sul Cv
CONTRO:
al termine dell’esperienza non sai come scrivere che lo stage non ti è servito
a molto e sei consapevole che ti attende molto probabilmente un altro stage
Come avete potuto notare,
in questo elenco i pro e i contro sono assolutamente relativi; chi ha avuto
esperienze positive si rivedrà nelle affermazioni dei "PRO" e contento sorriderà
al futuro impavido e spavaldo; chi invece ha avuto uno stage disastroso si
rivedrà nelle affermazioni dei "CONTRO" e inizierà a far fuori la scorta di
fazzolettini per la sconcertante realtà con cui ho descritto tutti i risvolti
negativi dello stage.
Purtroppo in Italia questo
metodo di introduzione al mondo del lavoro è stato ridotto a questo; in Europa
ho sentito dire che la situazione è diversa, che gli stage possono tramutarsi
realmente in un’occasione lavorativa importante.
Spero sul serio di non aver seminato il panico in chi legge, non rientra affatto nei miei obiettivi, sia ben chiaro! Volevo solo accendere in voi un piccolo campanello per mettervi in guardia su come spesso non è tutto oro quello che luccica e che un’esperienza come lo stage deve essere un momento formativo, professionalizzante, importante insomma, non una gara a chi rimane più ore in ufficio per far bella figura dimenticandosi degli obiettivi personali e professionali.
Grazie mille Jole! Anche se riserviamo per il nostro privato tutti gli sketch tragi-comici la tua esperienza offre numerosi spunti di riflessione. Voi che ne pensate?
Immagini tratte dal film Il diavolo veste Prada
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